Piccola premessa:
- il tempo è denaro
- gli strumenti servono a farti risparmiare tempo
- se sei brocco e non hai voglia di imparare a usarli, lascia perdere, non provarci neanche (è tempo sprecato)
In particolare gli strumenti più utili sono quelli che per funzionare richiedono un notevole sbattimento per impostare tutti i settings in modo da automatizzare più cose possibili. Quindi se non sei un tipo volenteroso, cambia articolo, perché sto per parlare di un top player tra i freetool in circolazione: Zapier.
Zapier è un servizio che fa interagire CRM, app di management, mailing marketing, to do list e molte altre tipologie di applicazioni, collegandole e automatizzando molti lavori che altrimenti
dovremmo portare avanti da soli, impiegando tempo o forza lavoro.
Un esempio pratico: se vuoi ottimizzare la gestione del tuo sito potresti dover far interagire le funzionalità di wordpress con quelle di mailchimp. Questo tipo di collegamenti è spesso piuttosto fastidioso da creare a meno di essere un programmatore. In genere ci si rivolge a un tecnico per modellare coi codici API la struttura del sito.
Con Zapier si può impostare questo genere di collegamenti, senza dover usare alcun codice, non solo, ma si può aggiungere altre azioni integrando altri software o app, fino a creare dai vostri CRM
un vero e proprio funnel con più soluzioni.
Dato che c’è la versione gratuita provala! Anche il servizio premium ha il freetrial per 14 giorni, è importante per farsi un’idea delle potenzialità, della complessità del setting, di quanto e come si potrebbe sfruttare nel tuo lavoro. Considera che la versione gratis ti permette di fare fino a 100 azioni e 5 zap.
Zap = trigger + action ovvero Zapier ti da la possibilità di impostare un'automatismo a cascata che in presenza di un certo evento (post sul blog, ricezione di un lead da CRM) scatena un’azione (condivisione su Facebook del post, mail di contatto/SMS/messaggio su Whatsapp). Il risultato è uno Zap.
Per iniziare ti registri a Zapier, per creare uno zap devi cliccare sull’eloquente bottone “make a zap” e cercare la prima app che desideri far interagire. A questo punto clicchi sull’icona del servizio che è comparsa ed esamini il diagramma dello Zap. Dovrai scegliere quale tipo di trigger vuoi usare come evento scatenante e poi selezionare quale app dovrà compiere quale azione correlata (action).
Zapier ti richiede di testare il lavoro che hai fatto per vedere che tutto funzioni a dovere. E’ una cosa fondamentale soprattutto in presenza di diagrammi d’azione particolarmente densi (ma ricordatevi: per le cose complesse e importanti è sempre meglio rivolgersi a un professionista! Si, tipo me). La complessità dell’automazione determina la lunghezza e la difficoltà del processo di automazione.
Se impari a usarlo decentemente, anche a livelli bassi, Zapier può diventare quasi un assistente virtuale, che se sfruttato a fondo, può permetterti di risparmiare tempo e fare con un click molte operazioni noiose e ripetitive.
Prendi anche solo 5 minuti del tuo prezioso tempo guadagnati al giorno e moltiplicali per un mese o un anno di lavoro. Ti renderai conto dell’effettivo balzo in avanti.
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