Comprare i like è per persone con poca immaginazione. Non dico che sia una cosa stupida, dico che è controproducente, oltre a illuderti pericolosamente che la tua attività social possa ridursi a dare dei soldi alla piattaforma (cioè nella maggior parte dei casi a Zuckerberg).
I tuoi social sono il canale di comunicazione, più veloce e diretto, con il tuo pubblico. Parliamo nello specifico di Facebook. I follower della tua pagina sono quelli che la fanno vivere, grazie ai like, ai commenti alle condivisioni. Più i tuoi follower interagiscono con la pagina, più i tuoi contenuti verranno diffusi verso un pubblico nuovo. Ricorda che le ultime versioni dell’algoritmo che regola Facebook penalizza di default le pagine e l’unica risposta possibile per continuare a stare a galla è coinvolgere sempre di più il tuo pubblico.
Tutto questo significa che hai bisogno di follower veri.
Comprare like fake è una tentazione forte quando sei all’inizio e vuoi esplodere, oppure quando stai affrontando un periodo di stagnazione. Sei li che pensi come dare una scossa alla tua visibilità e il contatore dei fan sulla pagina ha lo sguardo cattivo di un giudice di MasterChef. Allora ti viene in mente la scorciatoia: un amico ti ha detto che ci sono offerte di pacchetti anche da 100000 like. Poca spesa. Pronta consegna.
La verità è che un numero di like basso sembra un handicap in un ottica di social proof, ma se si scopre che i tuoi like sono fake è pure peggio.
Quello che conta su tutti i social sono le interazioni della community.
Avere una fetta del proprio pubblico fake incide negativamente sull’engagement dei post, andando a falsare le percentuali di copertura. L’algoritmo fa vedere i tuoi contenuti a una percentuale della community che viene ulteriormente ridotta dalla presenza di una quota che essendo falsa non interagirà mai. Poche interazioni, poca visibilità per i futuri contenuti e via così in un pessimo circolo vizioso.
Oltretutto oggi non è difficilissimo capire se il pubblico di una pagina aziendale è più o meno fake. Come puoi immaginare la scorciatoia una volta scoperta è un tantino squalificante (il termine tecnico è sputtanante) per un’attività, posto che vale sempre il motto “pochi ma buoni”.
A volte un alto numero di like sospetti può essere dovuto a una campagna di Facebook Ads fatta male, ad esempio senza mettere il filtro al solo pubblico italiano. A volte, può essere il risultato di una sorta di “attacco” da parte di qualche competitor, che ti ha indirizzato like palesemente falsi allo scopo appunto di danneggiare la tua immagine.
In questi casi la soluzione è rivolgersi a un buon social media manager e ribaltare la situazione: fare test, diluire, studiare una strategia per eliminarli. La tua community è una cosa seria: è vero che tra un ristorante pieno e uno vuoto sceglierai il primo. Ma se scopri una volta entrato che le persone erano solo sagome vuote? Non farti del male: non comprare fake.
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